Lo scudo
Lo scudo in araldica, è il supporto fisico dello stemma ed elemento centrale delle armi. Esso, oggetto del blasone, è di disegno diverso in base al luogo ed all'epoca di origine, e può avere forme più o meno fantasiose.
Forme dello scudo
Lo scudo, supporto materiale del blasone, ha forme diverse secondo il luogo e l'epoca, e può assumere le forme più varie. Théodore Veyrin-Forrer censisce 24 differenti forme degli scudi, Ottfried Neubecker[1] ne presenta più di un centinaio, raggruppati per paese e per epoca per lo più con datazioni certe (pagine 76-77). Alcune osservazioni su queste forme:
- lo scudo antico, a tre lati, (non rappresentato qui a fianco) era disegnato ritto non sulla punta secondo il modo classico, ma appoggiato sul suo lato destro (all'antica);
- uno degli scudi italiani, ovale, era portato dagli ecclesiastici e in Francia dalle donne maritate;
- l'incavatura dello scudo tedesco permetteva di sostenere la lancia.
Organizzazione dello scudo
Per potersi inquadrare sullo scudo, questo è stato diviso in nove zone dette punti dello scudo. Questi punti sono identificati da nomi, che variano di poco secondo gli autori, eccezion fatta per il «punto centrale» (5) detto anche «cuore» o «abisso».
Due altri punti, citati da tutti, sono il «punto d'onore» (A) e l'«ombelico» (Ω). Ma se per alcuni, si tratta di un'area equivalente ai primi, posta a cavallo di 2 zone (cf. disegno), per altri, di tratta di punti in senso geometrico, situati al centro delle frontiere 2-5 e 5-8.
Quali che siano gli autori, vi è simmetria di denominazione tra 1 e 3, 4 e 6, 7 e 9 in cui destra per 1, 4 e 7 corrisponde a sinistra per 3, 6 e 9. — In araldica, sinistra e destra sono quelle di chi porta lo scudo.
- Punto 1: canton destro del capo (Duhoux D'Argicourt lo chiama «angolo destro del capo» che designa secondo gli altri autori l'angolo materiale dello scudo);
- Punto 2: punto del capo (numerosi autori lo chiamano semplicemente «capo» ma non confermano tale denominazione nella loro definizione di «capo»);
- Punto 4: punto del fianco destro (stessa osservazione fatta per il capo);
- Punto 7: canton destro della punta (Duhoux D'Argicourt come per 1, parla di angolo);
- Punto 8: punto della punta. La maggior parte degli autori usano solo punta (ma si trova più spesso conferma nella definizione di punta). Talvolta si trova piede.
Queste differenze di vocabolario o di definizione non hanno in pratica conseguenze sulla blasonatura — il che probabilmente spiega come mai tali differenze resistono.
Note
- ↑ Ottfried Neubecker, Le grand livre de l'Héraldique, traduzione francese di Roger Harmignies. Bruxelles, Elsevier Séquoia, 1977, riedito da Bordas. ~300 pagg. A4.