Differenze tra le versioni di "Dizionario: serpente"
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Versione attuale delle 17:17, 21 ott 2024
Italiano
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figura araldica che si può presentare sia con andamento sinuoso e ondeggiante sia in forma di circolo chiuso quando si morde la code (uroboro); nell'araldica napoleonica i senatori portano un quartier franco (d'azzurro i conti e di rosso i baroni) caricato da un serpente d'argento che circonda uno specchio d'oro; varianti ne sono la biscia e la guivre/vuivre.
Il serpente simboleggia lastuzia (con un riferimento alle parole di Mosè), il dominio (secondo il sogno di Alessandro Magno), leternità (perché quando si morde la coda forma un circolo che non ha inizio né fine), la medicina (compare infatti nell'emblema del caduceo) e la prudenza (Gesù consigliava ai primi cristiani di imitarlo in questo). Può però anche rappresentare il nemico, il vizio, il grande tradimento, o la perfidia, specialmente quando è calpestato, morso o imbeccato da altri animali.
Nell'araldica napoleonica i senatori portano un quartier franco (d'azzurro i conti e di rosso i baroni) caricato da un serpente d'argento che circonda uno specchio d'oro.
Il serpente che si morde la coda, formando così un circolo senza inizio né fine, è detto anche uroburo.
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Posizione araldica ordinaria
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Attributi araldici
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Voci correlate
Sinonimi
Bibliografia
- Dizionario araldico, di Piero Guelfi Camajani - edito a Milano nel 1940