Le figure chimeriche

Da Armoriale.
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Le figure chimeriche (o immaginarie) in araldica sono numerose, sia creazioni originali che adattamenti, talora assai liberi, di creazioni precedenti di ogni origine (mitologia egiziana, greca, cristiana...). L'ambito creativo, peraltro, si limita praticamente al dominio animale: nei blasoni non vi sono — o perlomeno sono pochissime — le piante immaginarie o gli oggetti magici.

La differenza tra figure naturali e figure chimeriche è molto teorica, nel senso che le figure naturali lo sono in realtà molto poco: un leone araldico può avere due code o due teste, l'aquila araldica anche tre (teste), o può non avere né becco né zampe, senza per questo cessare di essere considerata come « naturale », ma cerbero, cane a tre teste, sarà senz’altro classificato come immaginario...

La maggior parte delle figure chimeriche sono ottenute mescolando in maggiore o minor misura elementi presi da specie diverse. Qualche (rara) figura, come la fenice o la salamandra araldica, benché totalmente inventate, non presentano alcuna stranezza morfologica e sono classificate qui soprattutto per le capacità soprannaturali loro attribuite. Questo approccio introduce dei casi più ambigui, come l'agnello pasquale — definito immaginario da alcuni autori — agnello che ha di immaginario solamente il valore soprannaturale attribuitogli. (Il fatto di portare uno stendardo non lo rende più immaginario di tante altre figure naturali che portano spade, corone ed altri oggetti.)

Gli ibridi

Un modo usato di frequente per creare esseri immaginari consiste nell'associare due specie per metà: oltre le specialità araldiche come il francolin (mezzo gallo e mezzo tacchino), si ritrovano numerosi classici: centauro e il suo omologo femminile, meno classico: centauressa (o centaurella), chimera, grifone,arpia, horus, minotauro, sfinge, ippogrifo, ecc.

In assenza di un nome specifico, ogni composizione che rappresenta un animale una cui parte è stata presa in prestito da un'altra specie, è blasonata mostro o mostruosa.

I mostri marini

Si tratta di ibridi tra pesci (da cui prendono la coda) e specie terrestri (per il resto). Un tale ibrido è detto marinato. Tenendo conto di una credenza secondo la quale ogni essere terrestre ha un suo corrispondente marino, è probabile che il classificare le composizioni marinate nelle figure chimeriche sia sintomo di una visione moderna.

Celebre e frequente: la donna marinata sirena e la sua variante melusina.

L'uomo marinato è poco frequente. Lo si trova in Inghilterra, soprattutto negli ornamenti esteriori dello scudo. Se il suo omologo femminile è attraente per natura, lui è spaventoso e ripugnante. Può essere rivestito da un'armatura.
È più frequente nella versione tritone, che tiene un tridente e soffia in una conchiglia per provocare le tempeste.

Le figure che ricevono un accessorio non abituale

  • ali : oltre la famiglia degli angeli (arcangeli, serafini, cherubini o angioletti), dei leoni alati (leone di Venezia, leone di San Marco...), si trovano Pegaso, cupido... e l'anfittero, serpente munito di ali di pipistrello rovesciate.
  • corna : liocorno (una frontale);
  • serpenti : medusa (capigliatura);
  • orecchie : mida (quattro orecchie d'asino).

Le figure che possiedono un componente in quantità non usuale

  • testa : cerbero (tre o più), idra (sette ), anfisbena (due, di cui una sulla coda)... Le composizioni che non hanno nomi specifici sono blasonate bicefala, tricefala, e poi: a n teste ;
  • viso : Giano (due), gerione (tre);
  • occhio : ciclope (uno solo), argo (un centinaio).

Le composizioni complesse

Oltre i classici come i vari draghi (che diventano anche mostruosi con una testa umana, si trovano delle composizioni tipicamente araldiche:

  • pantera : corpo di leone, testa di cavallo, corna e zampe di toro (talvolta le zampe anteriori sono degli artigli d'aquila). Vomita fiamme dalla gola e dalle orecchie...
  • tigre : leone dal muso allungato, con corna rivolte verso il basso e zanne di cinghiale;
  • antilope : corpo di cervo, testa di drago con corna diritte (antilope dell'araldica inglese).