Differenze tra le versioni di "Oggetti di studio dell'araldica"
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L'araldica si occupa, in via quasi esclusiva, delle cosiddette ''armi'' o, più semplicemente, degli ''stemmi'', cioè di quegli strumenti di identificazione personale o collettiva costituiti da scudi su cui sono raffigurate composizioni o immagini di varia natura e colore e corredati, talora, da ulteriori ornamenti esterni allo scudo, come corone, elmi, nastri, elementi di supporto, manti etc. Rientrano, parzialmente, tra gli argomenti di interesse dell'araldica anche alcune particolari bandiere generalmente conosciute come ''banderesi'' o, nel caso di unità militari, ''colonnelle'': questo particolare interesse discende dall'origine stessa di siffatte bandiere che sono quasi sempre derivate da stemmi di condottieri ed anche, in qualche caso, hanno a questi dato origine. Questa particolarità è testimoniata dal fatto che, tra i tipi di scudo su cui si trovano raffigurati gli stemmi, compare anche lo scudo quadrato detto scudo banderese . | L'araldica si occupa, in via quasi esclusiva, delle cosiddette ''armi'' o, più semplicemente, degli ''stemmi'', cioè di quegli strumenti di identificazione personale o collettiva costituiti da scudi su cui sono raffigurate composizioni o immagini di varia natura e colore e corredati, talora, da ulteriori ornamenti esterni allo scudo, come corone, elmi, nastri, elementi di supporto, manti etc. Rientrano, parzialmente, tra gli argomenti di interesse dell'araldica anche alcune particolari bandiere generalmente conosciute come ''banderesi'' o, nel caso di unità militari, ''colonnelle'': questo particolare interesse discende dall'origine stessa di siffatte bandiere che sono quasi sempre derivate da stemmi di condottieri ed anche, in qualche caso, hanno a questi dato origine. Questa particolarità è testimoniata dal fatto che, tra i tipi di scudo su cui si trovano raffigurati gli stemmi, compare anche lo scudo quadrato detto scudo banderese . | ||
Versione attuale delle 12:59, 11 apr 2014
L'araldica si occupa, in via quasi esclusiva, delle cosiddette armi o, più semplicemente, degli stemmi, cioè di quegli strumenti di identificazione personale o collettiva costituiti da scudi su cui sono raffigurate composizioni o immagini di varia natura e colore e corredati, talora, da ulteriori ornamenti esterni allo scudo, come corone, elmi, nastri, elementi di supporto, manti etc. Rientrano, parzialmente, tra gli argomenti di interesse dell'araldica anche alcune particolari bandiere generalmente conosciute come banderesi o, nel caso di unità militari, colonnelle: questo particolare interesse discende dall'origine stessa di siffatte bandiere che sono quasi sempre derivate da stemmi di condottieri ed anche, in qualche caso, hanno a questi dato origine. Questa particolarità è testimoniata dal fatto che, tra i tipi di scudo su cui si trovano raffigurati gli stemmi, compare anche lo scudo quadrato detto scudo banderese .
Non rientrano, invece, tra gli oggetti di studio dell'araldica le bandiere ed i loghi o marchi di natura commerciale o industriale: le prime, perché a esse l'araldica fornisce solo la giustificazione storica e la base concettuale di costruzione, ma poi le abbandona al momento in cui esse vengono rigidamente regolamentate da leggi e decreti che riguardano la loro esatta riproduzione e dimensione; i secondi, perché si tratta di espressioni grafiche assolutamente rigide, immutabili e congelate nell'unica forma ammessa.
Per chiarire meglio il concetto, basti ricordare, per il primo caso, alle discussioni sorte al momento della definizione delle esatte tonalità di colore della bandiera italiana: mentre in araldica il termine verde indica genericamente qualunque tono di colore che rientri nella definizione di verde, ma senza specificare un codice cromatico univoco da utilizzare. Nel secondo caso, si immagini a cosa succederebbe se un grafico dovesse riprodurre il logo della Coca Cola senza conoscerlo, ma basandosi esclusivamente su una descrizione orale ridotta all'essenziale; il suo disegno sarebbe, molto probabilmente, non solo alquanto differente dall'originale, ma sarebbe quasi sicuramente interpretato come un tentativo di imitazione se non addirittura di contraffazione. L'araldica invece vuole dare la possibilità a qualunque disegnatore, quale che sia il suo stile o l'epoca e il luogo in cui vive, di produrre un oggetto grafico – il cosiddetto stemma – che contenga tutte le informazioni essenziali per corrispondere senza alcun errore alla stringata descrizione dello stemma – definita blasone. Se il disegno è stato eseguito secondo le regole araldiche, chiunque conosca tali regole è in grado di ricostruire l'esatta descrizione semplicemente guardando il disegno.